20. April 2025
«CARLO BERTA: IL BELLO DELLE REGOLE E ALTRE AMENITÀ»
Esposizione Museo Centovalli e Pedemonte, Intragna, fino al 20 luglio 2025

Immagine: © Carlo Berta
Invitato dall`Associazione Amici del Museo regionale delle Centovalli e del Pedemonte ad esporre al Museo di Intragna, Carlo Berta (noto anche come Kiki Berta) ha selezionato tra le sue numerose variazioni compositive su tavola una scelta di lavori realizzati dal 2000 circa ad oggi. Si tratta di opere che hanno quale esclusivo elemento generatore dell’immagine la figura geometrica del quadrato, combinata ogni volta, secondo una fantasia ricchissima, in un gioco di colori di grande eleganza e freschezza.
Il procedimento adottato da Berta si fonda sul rispetto assoluto della regola che, caso per caso, l’autore inventa per definire sequenza e ritmo (non senza analogie musicali) del quadro. L’ambito di ricerca al quale Carlo Berta fa riferimento è evidentemente quello che risale, quale sorgente prima, alle correnti dell’astrattismo concreto delle avanguardie storiche, alle stravolgenti possibilità cioè aperte dal «Quadrato nero» di Malevic con cui si abbandonava la rappresentazione dell’oggetto e della natura per affermare la totale autonomia dell’arte.
Berta, bellinzonese nato nel 1938 e diplomato nel 1960 all’Accademia di Brera a Milano, accolse questo stimolo in particolare attraverso la conoscenza dell’attualizzazione di quel pensiero artistico ad opera di alcuni protagonisti della scena milanese (ambiente con il quale egli mantenne contatti per qualche tempo) e che sfociò, proprio all’aprirsi degli anni Sessanta, in una versione originale di arte cinetica e programmata, che faceva capo al Gruppo T. Non a caso, i quadri di Berta (tecnicamente tra l’altro molto singolari, di fatto una specie di collage: pennelli e colori sono sostituiti infatti da minuscole tessere ritagliate in fogli adesivi colorati) hanno nel loro titolo la lettera «P», che sta per «Progetto» e che indica la loro essenza di strutture visive modulari create per estensioni e applicazioni potenzialmente infinite sui più svariati supporti, dall’architettura a qualsivoglia oggetto.
Dal 2019, a seguito della scoperta casuale dell’esistenza del «Quadrato magico» – il geniale rompicapo in circolazione da (almeno) duemila anni – Carlo Berta apre un nuovo capitolo nella sua «dolce ossessione» per il quadrato: da allora la presenza delle misteriose parole (Sator arepo tenet opera rotas) inserite nello schema del quadro porta un motivo di ulteriore complessità ma anche di bella giocosità dentro l’universo artistico di Berta. La percezione visiva dello spettatore ne risulta ancora maggiormente stimolata e viene a dimostrazione di come il testo possa anche essere pretesto.
La mostra si completa poi con una sezione dedicata all› «Omino», simpatico personaggio «di carta» nato alla fine degli anni ’50 dalla verve umoristica di Berta (allora ancora studente) e tuttora pieno di vita. Primo cugino della famosa icona del castello mascherato creata da Berta nel 1961 e che identifica da decenni il carnevale Rabadan di Bellinzona, l’Omino concentra in un disegno di raffinata sintesi tante tipiche situazioni del vivere, suggerendo sottili giochi di parole che muovono al sorriso. Del resto l’ironia e, prima ancora, l’autoironia sostengono da sempre con leggerezza sia la creatività che la persona di Carlo Berta. A questi caratteri vuole ammiccare anche il titolo della mostra: «Carlo Berta. Il bello delle regole e altre amenità».
Maria Will
Contatto:
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Kommentare von Daniel Leutenegger